Origini Illustri

SALVATORE SCUTO

Salvatore Scuto 20/01/1889 - 20/07/1969
Sposò la figlia di Giacomo Vaccaro, Francesca, e divenne presto un abile aiutante del suocero, anche perché fin da giovinetto ne aveva frequentato la bottega. Il suo compito era quello di preparare le singole parti, riservando al più espeno suocero il compito di montare i gruppi e dare alla fine l'ultimo tocco.
Alla morte del Vaccaro, giovandosi della sua lunga esperienza di bottega, ne proseguì l'attività, utilizzando i modelli ereditati, che ripeteva abilmente nei soggetti e nel tocco, tanto da far ritenere spesso i suoi lavori opere dell'estinto maestro. Lo Scuto successe al Vaccaro nella bottega di via Vittorio Emanuele 84 e nell'insegnamento delle figurine nella Scuola di Ceramica (tale insegnamento, in seguito, con l'elevazione della Scuola ad Istituto d'Arte, perdette fisionomia, inglobato nella materia Plastica ornamentale)..

Ricordiamo Salvatore Scuto indaffarato a cuocere, a proprie spese e personalmente, nel piccolo forno a legna della Scuola di Ceramica, le sue figurine, che si preoccupava di far venire entro rigidi cassetti dalla sua bottega, così come aveva fatto tante altre volte con quelle del suocero. Ormai era divenuto assai esperto nella cottura, e non permetteva che nessun'altro ci mettesse mano. E per questo che, a differenza delle figurine dei Bongiovanni Vaccaro, spesso malcotte e soggette a spappolarsi con l'umidità, le figurine di Giacomo Vaccaro, cotte dallo Scuto, non temono questo inconveniente. Ha un continuatore della sua arte nel figlio Olindo.